Anno 2015
Ferrara nel cuore
Incontro con il regista scrittore
Folco Quilici
Venerdì 12 giugno 2015 - Salone d'onore di Palazzo Roverella a Ferrara
»
La Nuova Ferrara
»
Estense.com
»
Università degli Studi di Ferrara
Anno 2014
Vi racconto storie che non sapete
»
Leggi l'articolo (Il Resto del Carlino - 30/12/2014)
La delizia perduta di Pontelagoscuro
»
Leggi l'articolo (lanuovaferrara.gelocal.it - 15/12/2014)
La tragica e perduta vicenda della dottoressa Zamorani
Recuperate foto e informazioni della pediatra morta nel ’44 ad Auschwitz.
» Leggi l'articolo (lanuovaferrara.gelocal.it - 30/11/2014)
Rambaldi e il potere dell’immaginazione
Presentata l’iniziativa del Circolo dei Negozianti che ricorderà l’artista ferrarese creatore di E.T.
»
Leggi l'articolo (estense.com - 16/09/2014)
Nascere. Storie di donne, di madri, di ostetriche e di medici fra Ferrara e Ginevra
»
comunicato_stampa_evento_sul_nascere_10maggio2014.pdf
Tavola Rotonda "I medici Ebrei e la cultura ebraica a Ferrara"
1 maggio 2014 - Andrea Musacci
»
tavola_rotonda_i_medici_ebrei.pdf
La Lectio Magistralis del prof. Donini e l’Ospedale che non c’è più
Tratto da Pneumorama 74 - 1-2014
Scritto da Alfredo Potena - 18 aprile 2014
»
la_lectio_magistralis_del_prof_donini.pdf
Quarto "Mandini Day"
La vita nelle mani: per un profilo storico di un chirurgo gentile, il professor Ippolito Giuseppe Donini
Scritto da De Humanitate Sanctae Annae
»
convegno_donini_15marzo2014.pdf
Anno 2013
CONVEGNO “TEMPLARI A FERRARA fra storia e leggenda”
di Paolo Sturla Avogadri
Pur se sono passati oltre settecento anni dal tragico scioglimento dell’Ordine dei leggendari Cavalieri Templari (Concilio di Vienne, 3 Aprile 1312), di loro se ne parla ancora. E tanto, disattendendo così il disegno di coloro (principalmente Filippo IV “il Bello”, re di Francia e Clemente V, primo Papa avignonese) che, dopo averli spogliati di tutto, anche dell’onore, ne avevano decretato persino la “damnatio memoriae”.
L’Ordine venne fondato a Gerusalemme, all’indomani della I Crociata, probabilmente nel 1118 secondo le Cronache Gerosolimitane di Jacques de Vitry e di Guillaume de Tyr, da nove cavalieri franco-fiamminghi “devoti, religiosi ed in timor di Dio”, capeggiati da Hugo de Payns. Essi si misero a disposizione di re Baldovino II e del Patriarca Guermondo per la difesa ed il soccorso dei pellegrini che si recavano per devozione nei Luoghi Santi, riunendosi in comunità monastica col titolo di “Pauperes Milites Christi” (Poveri soldati di Cristo) e prendendo i voti di povertà, castità ed obbedienza.Il re ed il patriarca accettarono di buon grado l’offerta mettendo a loro disposizione un palazzo costruito sulle vestigia dell’antico Tempio di Salomone sulla Spianata delle Moschee, ad Al-Aksa; da questo il nome di Templari, divenuto poi emblematico e definitivo. L’Ordine venne ufficializzato da papa Onorio II nel 1129, durante il Concilio di Troyes, adottando la Regola dettata da S. Bernardo di Chiaravalle, Abate dei Cistercensi, e formata da 72 rigidissimi articoli. Era infatti la prima volta, in assoluto, che a dei monaci (tale era il loro stato) era concesso di prendere le armi e versare il sangue, pur anche se degli “infedeli”, per la difesa della Fede. Questi guerrieri dal mantello bianco ornato dalla croce rossa patente, emblema della “Crociata permanente” in contrapposizione con la “Jihad”, per quasi due secoli esercitarono un incontrastato potere militare ed economico anche su gran parte dell’Europa, oltre che nei possedimenti in “Oltremare”. Lungo le strade più importanti, a distanza di un giorno di cammino o presso i guadi e gli incroci, erano presenti le case templari, chiamate magioni (dal francese maison = casa), con annessa cappella ed ospizio per accogliere e dare soccorso a pellegrini e viandanti; solitamente erano intitolate ai loro Santi patroni: Bartolomeo, Egidio, Giacomo/Jacopo, Marco, Martino, Quirino, ma anche alla Madonna con le varie Sue attribuzioni e alla Maddalena.Ma le grandi ricchezze, pur se accumulate lecitamente attraverso le doti dei cavalieri novizi, le donazioni, i servizi militari, il commercio e i noli marittimi che permisero all’Ordine di condurre le Crociate e divenire una sorta di “multinazionale” della finanza (con veri e propri sportelli bancari presso le oltre 1000 precettorie sparse in tutta Europa e la diffusione della lettera di cambio -antesignana dell’assegno bancario), furono certamente la causa della sua rovina. Inevitabilmente l’immensa potenza acquisita generò invidie e rancori nei suoi confronti, particolarmente in re Filippo il Bello (loro debitore di somme ingentissime che mai avrebbe potuto restituire) e negli alti prelati verso i quali i Templari, per decreto papale, erano esentati dal pagamento delle decime e, pur se monaci, dalla subordinazione.Così un cumulo di fandonie nei loro confronti giustificò l’ordine di arresto in massa di tutti i Templari presenti sul territorio francese (13 ottobre 1307), che vennero immediatamente sottoposti alle più atroci ed inimmaginabili torture finalizzate all’estorsione di confessioni che avrebbero avvalorato, durante il Concilio di Vienne, lo scioglimento forzato dell’Ordine, pur se velato dall’ipocrita eufemismo di “Provvedimento amministrativo apostolico” (bolla “Vox in excelso”, 3/4/1312) e la confisca di tutti i beni a favore della Corona francese, della Chiesa e, soprattutto, dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, gli attuali Cavalieri di Malta (bolla “Ad provvidam Christi Vicarii”, 2/5/1312).Da quel momento su di loro calò la “damnatio memoriae”: non se ne poteva più parlare se non in negativo. Persino le imprese più meritorie venivano taciute, travisate o attribuite ad altri come, per esempio, nel caso della traslazione della Santa Casa da Nazareth a Loreto.Il clamoroso silenzio su quei Cavalieri chiamati “Milites Christi”, non è giustificabile in un territorio come quello di Ferrara che, fino all’Unità d’Italia apparteneva alla Santa Sede, inoltre non può trattarsi di semplice coincidenza la vicinanza fra loro, in una zona circoscritta, presso il Po di Primaro, di località intitolate, guarda caso, ai Patroni già nominati dei Templari: S. Bartolomeo in Bosco, S. Egidio, Fossanova S. Marco, S. Martino, Monestirolo (già sede di un antico monastero cistercense).Tutte queste chiese che hanno dato il nome alle rispettive frazioni dipendevano dall’antico complesso abbaziale di S. Bartolomeo di Ferrara, più noto come S. Bartolo, che fu innalzato a Commenda del Santo Sepolcro di Gerusalemme e dove erano conservate le reliquie di S. Bartolomeo, di S. Quirino e della Maddalena.Di tutte queste parrocchiali, nessuna esclusa, nonostante fossero precedenti di alcuni secoli, i rogiti più antichi erano sempre posteriori al 1312, anno di scioglimento dell’Ordine Templare e, prevalentemente, stilati dagli stessi notai. Un altro interrogativo proviene dalla sepoltura di almeno un membro della famiglia Adelardi, Guglielmo II, che fu l’artefice della costruzione della Cattedrale cittadina e volle essere sepolto nella chiesa di Mizzana posta ad alcune miglia dalla città, anziché nel “suo” Duomo. Quella chiesa era allora a pianta circolare a similitudine della Cupola della Roccia di Gerusalemme. Inoltre sullo stemma gentilizio della famiglia Adelardi campeggiava una croce rossa patente, simbolo inequivocabilmente templare. Si è ipotizzò che anche quella chiesa potesse esserlo (vedi Il Testamento di Guglielmo degli Adelardi e i Cavalieri Gerosolimitani a Ferrara, in La Pianura n. 3/1987).
Soltanto nel 1993, col rinvenimento, forse del tutto casuale di un rogito trecentesco del notaio Pietro Pialbene (11 novembre 1376), venivano confermate le ipotesi (vedi La Chiesa di Santa Maria Annunciata di Mizzana “olim Templi”, da Nobiltà n.7/1995, Milano).Un ulteriore interrogativo riguardava la potente famiglia ferrarese degli Adelardi, nel cui stemma gentilizio campeggiava una croce rossa patente in campo bianco, che poteva far pensare ad un alto grado ricoperto nell’Ordine templare; Guglielmo II, nonostante fosse il promotore della costruzione della Cattedrale cittadina, volle essere sepolto nella chiesa di S. Maria Annunciata a Mizzana, chiesa romanica a pianta circolare, a similitudine della Cupola della Roccia di Gerusalemme sita a qualche miglio dalla città ( intorno a questo argomento ha relazionato Gianluca Lodi).
Lo storico Francesco Scafuri ha focalizzato l’attenzione del numerosissimo pubblico sui luoghi templari o presunti tali della città estense nel corso dei secoli, con particolare riferimento a chiese ed ospedali entro e fuori dalle mura di Ferrara. La relazione di Scafuri, arricchita da notizie inedite o poco conosciute, ha contribuito ad approfondire un tema affascinante e ancora carico di mistero.
L’evento culturale sui Templari a Ferrara ha riscosso un grande successo di pubblico ( circa 500 persone hanno partecipato con interesse alla manifestazione presso la Sala Estense), che è stato aperto con un collegamento via skype con la nuova sede di New York ; il responsabile dell’attività culturale negli Stati Uniti ( Matteo Franceschetti) ha dialogato con Riccardo Modestino, esprimendo l’interesse del pubblico americano ( nell’Anno della Cultura italiana in America) per questi argomenti storici. In tale cornice ha annunciato l’invito rivolto da parte di un’ Associazione italo-americana ad accogliere l’equipe che ha organizzato l’evento culturale in tour di 18 giorni (per il 2014) che toccherà altrettante città degli Stati Uniti, contribuendo così ad una diffusione delle ricerche condotte con rigore ed entusiasmo oltre i confini italiani.