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Premio Pertini 2001
19 maggio 2001
VII' edizione del Premio Pertini: "Lavorare, lavorare, lavorare preferisco il rumore del mare" (frase riportata su un monumento di San Benedetto del Tronto)
VERBALE DELLA COMMISSIONE ESAMINATRICE
Se devo scegliere tra lavorare e andare al mare, non ho dubbi - ha scritto qualche ragazzo - preferisco andare al mare; ma non e' questo il tema proposto. Del resto sarebbe davvero curioso che un'Associazione nata per diffondere il pensiero di Sandro Pertini e per richiamare i giovani ad emularne l'impegno politico e sociale avesse proposto invece un argomento frivolo e superficiale.
Il motto di Ugo Nespolo, scolpito su di un monumento eretto a San Benedetto del Tronto: "Lavorare, lavorare, lavorare preferisco il rumore del mare" significa che il lavoro, per quanto importante per l'individuo e per la societa', non puo' tuttavia essere considerato il solo scopo della vita, tale da giustificare una forsennata ricerca di beni materiali o di smodato potere; al contrario esso costituisce soltanto il mezzo piu' "nobile" per conseguire una condizione personale e sociale di indipendenza, di liberta' e di armonia con se stessi, con la natura, con il mondo.
La maggior parte dei ragazzi partecipanti al concorso ha capito il significato del tema ed il messaggio che le parole di Ugo Nespolo contengono.
La Commissione esaminatrice incaricata dall'Associazione e composta dalla prof.ssa Lilia Barbieri, dall'avv. Ugo De Nunzio, dal dott. Riccardo Modestino, dal prof. Romeo Savini, dalla dott.ssa Valeria Tunioli e dalla prof.ssa Anna Zaghi, ha esaminato gli elaborati pervenuti al Provveditorato (cui l'Associazione manifesta ancora una volta la propria gratitudine per la collaborazione offerta), rilevando nel complesso un grande interesse nei confronti delle problematiche del lavoro e una notevole consapevolezza civica verso i modelli di vita e di societa' che i mezzi di comunicazione di massa ci propinano.
Il primo premio speciale (alla memoria della Prof. ANNALISA COLLA DE NUNZIO e del Prof. PASQUALE MODESTINO), consistente nella somma di lire 1.000.000, viene assegnato allo studente ALBERTO QUADRELLI del Liceo Linguistico Canonici Mattei di Ferrara.
L'originalita' dell'impostazione dello svolgimento, la discorsivita' e la fluidita' delle forme ci richiamano alla mente talune belle pagine della migliore narrativa americana del secondo dopoguerra.
L'apparente attenzione agli aspetti di dettaglio e piu' insignificanti della vita quotidiana non riesce a nascondere il sentimento di profondo disagio che l'uomo contemporaneo prova in una societa' come la nostra che ha fatto del lavoro, o meglio, del posto di lavoro l'idolo al quale tutto, compresa la dignita' umana, deve essere sacrificato.
E' un lavoro intelligente e di piacevole "fattura".
Il primo premio dell'Associazione, consistente nella somma di lire 1.000.000, viene assegnato ad una ragazza, RACHELE SARETTO, dell'Istituto Vincenzo Monti di Ferrara.
Il suo elaborato puo', davvero, essere considerato uno svolgimento completo e documentato sul tema.
La concezione del lavoro umano nelle varie epoche della storia costituisce una delle chiavi di lettura piu' significative per capire il senso della civilta' del passato e della nostra stessa civilta', nella quale il rischio dell'alienazione, della disumanizzazione, dell'inaridimento interiore e' piu' che mai presente e reale. "Non e' il lavoro che promuove l'uomo, ma e' il suo senso. Se non c'e' il senso del lavoro, se non c'e' il significato, il destino cui e' diretta l'azione, non esiste neanche il lavoro".
Proprio a questo richiamo le parole di Ugo Nespolo.
Il secondo premio, consistente nella somma di lire 500.000, e' assegnato a DAVIDE CAVEDAGNA, dell'Istituto Carpeggiani di Ferrara.
La comprensione del soggetto umano nella storia non puo' prescindere dalla concezione del lavoro nelle varie epoche, concezione che riflette il pensiero dominante, la percezione della vita, in altri termini, la filosofia del tempo. Ed e' proprio attraverso lo studio della storia che si riesce a capire il senso della nostra civilta' ed il significato della moderna condizione umana.
Condizione certo privilegiata, da un punto di vista materiale, ma esposta ai pericoli dell'impoverimento morale e spirituale insiti nella visione consumistica della vita umana.
Il terzo premio, consistente nella somma di lire 500.000, viene assegnato ad una poetessa, ROMANA MONESI dell'Istituto Alberghiero Orio Vergani.
Di una poetessa si tratta, perche' originalmente, come altre compagne della sua scuola, ha pensato bene di svolgere il tema con una poesia molto bella, molto garbata, la cui ispirazione scaturisce dal sentimento del tempo, dall'ammirazione della maestosita' della natura, dal senso profondo e suggestivo della storia.
Del resto, le parole di Ugo Nespolo cos'altro vogliono significare se non la disperata difesa del diritto dell'uomo ad amare ed a sognare?
La Commissione, infine, propone l'assegnazione di ulteriori 11 premi (non in denaro, ma in oggetti) ad altrettanti studenti, i cui elaborati meritano un riconoscimento, non solo per l'impegno dimostrato, ma per l'intelligenza delle considerazioni svolte e per la sostanziale correttezza formale dei testi presentati.
Essi sono:
ELENA ARTIOLI, Istituto Carpeggiani di Ferrara;
ALICE CARLETTI dell'Istituto Burgatti di Cento;
MONICA VENTURINI dell'Istituto Canonici Mattei di Ferrara;
FRANCESCO MARANI dell'Istituto Canonici Mattei di Ferrara;
LILIANA CIOPPA dell'Istituto Alberghiero Orio Vergani di Ferrara;
GIORGIO TURRA dell'Istituto Alberghiero Orio Vergani di Ferrara;
SIMONE CRUDELLI dell'Istituto Canonici Mattei di Ferrara;
GIORGIO PIZZIRANI dell'Istituto Canonici Mattei di Ferrara;
MANUEL TRAMBAIOLLI del Liceo Roiti;
ANITA LADDO dell'Istituto Einaudi;
FEDERICA GRAZIADEI del Liceo Roiti.
La Commissione, a conclusione dei suoi lavori, esprime il proprio apprezzamento per lo sforzo compiuto da tutti gli studenti partecipanti al concorso ed un vivo ringraziamento agli insegnanti, ai presidi e al Provveditore, la collaborazione dei quali e' stata indispensabile allo svolgimento del concorso.